"Sarebbe ridicolo voler far pagare a Macron gli errori di Sarkozy. Non vorrei essere frainteso, le posizioni politiche di Macron sono molto diverse dalle mie, rappresenta una sinistra tecnocratica che è lontana dalle mie idee liberali. Però noi non potremo mai essere dalla parte di chi va con i gilet gialli nelle strade delle città francesi a distruggere le auto, a saccheggiare i negozi, a gettare bottiglie molotov alla polizia, ad assalire gli edifici pubblici. Non siamo sempre dalla parte dello Stato, non della sovversione violenta Se Di Maio -da vicepremier- appoggia questi personaggi e questi comportamenti la reazione francese è del tutto comprensibile". Lo dice Silvio Berlusconi in un'intervista a "Il Giornale".
"Con la Francia -aggiunge- abbiamo diversi punti di disaccordo, dalla gestione dell'immigrazione all'ospitalità concessa a pluricondannati italiani. Però è ridicolo e pericoloso pensare di risolverli con una prova di forza che ci isola ancora di più in Europa e dalla quale abbiamo tutto da perdere".
Silvio Berlusconi definisce "un'autentica vergogna" la posizione assunta dall'Italia sulla crisi venezuelana. "Maduro -sottolinea il leader di Fi- ci ha addirittura ringraziato perché siamo l'unico Paese europeo a non aver preso le distanze da uno degli ultimi dittatori comunisti nel mondo. Peggio, abbiamo impedito all'Europa -perché ci vuole l'unanimità- di riconoscere il nuovo presidente provvisorio Guaidò legittimamente eletto dal parlamento democratico. Al Parlamento europeo solo i rappresentanti di Forza Italia e pochi altri hanno appoggiato la risoluzione che sconfessava Maduro. Gli altri, Cinquestelle, Lega, molti del Pd, si sono astenuti".
"Quel ringraziamento di Maduro all'Italia, che ha portato a una gravissima crisi il suo popolo, incarcerato i suoi nemici, fatto fuggire milioni di venezuelani, tanti dei quali di origine italiana, mi ha fatto vergognare profondamente, come italiano e come uomo libero".
"Per la prima volta -conclude Berlusconi- l'Italia si è posta fuori dall'Occidente in una grande scelta di politica internazionale. Capisco che i Cinquestelle difendano Maduro; il Venezuela di oggi somiglia ai futuro che vorrebbero per l'Italia,ma che questa diventi la posizione del governo italiano è una condizione del tutto inaccettabile. Martedì in Parlamento cercheremo di imporre al governo con il voto un cambio di linea e l'immediato riconoscimento del Presidente venezuelano legittimo".