Momento di tensione nella sala Mattarella dell'Assemblea regionale siciliana dove il Presidente di Palazzo dei Normanni, Gianfranco Miccichè, ha bloccato personalmente l'intervento dell'avvocato Giuseppe Arnone, da pochi giorni consulente dell'assessore Vittorio Sgarbi, che prima della proiezione del documentario sul generale Mario Mori ha duramente attaccato la magistratura e i giornalisti. Prima era stato lo stesso Sgarbi a invitare Arnone a "parlare solo del generale Mori e di nient'altro", ma Arnone ha proseguito con i suoi attacchi e a quel punto è stato Miccichè ad alzarsi, a raggiungere Arnone al podio, chiedendo ai commessi di accompagnarlo al suo posto. I duri attacchi alla magistratura dalla sala Mattarella dell'Assemblea regionale siciliana, prima della proiezione del documentario, sono arrivati non solo da Arnone ma anche da Vittorio Sgarbi, che ha parlato del processo sulla trattativa tra Stato e mafia.
- Arnone, in particolare, se la prende con l'ex Procuratore di Agrigento, Ignazio, Fonzo, oggi aggiunto alla Procura di Palermo. "Una Procura asservita al ministro dell'Interno", dice riferendosi al sequestro di una pubblicazione contro l'ex ministro degli Interni Angelino Alfano. "Ho subito cinque richieste di arresto, tutte finite in modo ridicolo". E attacca anche la stampa "totalmente asservita a quegli uomini", riferendosi ai magistrati. "Fatta eccezione per il Fatto quotidiano, che ha avuto il coraggio di difendere la mia libertà", aggiunge. A questo punto è iniziata la proiezione del documentario dedicato al generale Mario Mori e al colonnello Giuseppe De Donno, entrambi presenti in aula.
Quando il presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè si è avvicinato a Giuseppe Arnone per chiedergli di chiudere il suo intervento, l'avvocato agrigentino ha risposto a Miccichè: "Presidente, hai paura che dico come funziona la Procura di Palermo?". E Miccichè: "Non ho paura di nessuno ma tu sei stato invitato per parlare del documentario di Mario Mori. Essendo il Presidente di questa assemblea posso parlare. La prossima volta organizzi un convegno sulla tua vita che oggi non c'entra niente". A quel punto, Miccichè ha chiesto ai commessi di accompagnare Arnone al suo posto. Poco prima Arnone aveva attaccato la Procura di Palermo, accusando i magistrati di "insabbiare le vicende recentissime", riferendosi ad alcune denunce fatte dallo stesso avvocato su "Lumia e Crocetta".